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domenica 30 dicembre 2012

RITA LEVI MONTALCINI 30 dicembre 2012


" a me nella vita è riuscito tutto facile. Le dificoltà me le sono scrollate di dosso, come acqua sulle ali di un'anatra.
Bisogna dire ai giovani quanto sono stati fortunati a nascere in questo splendido Paese che è l'Italia.
Chi ha la fortuna di possedere la fede si avvale di un sostegno impareggiabile in tutte le fasi del percorso vitale. Se si sostituisce un Dio antropomorfo, che premia i buoni, l'imperativo inciso nel programma genetico dell'Homo sapiens che il bene ha un premio in se stesso e il male ha il suo castigo, il laico ed il credente troveranno la risposta.

Ho perso un po' la vista, molto l'udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent'anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente.
Il corpo non importa, ciò che conta è la mente."

(Riferendosi a Francesco Storace)  Mi rivolgo a chi ha lanciato l'idea di farmi pervenire le stampelle per sostenere la mia  "deambulazione" e quella dell'attuale Governo, per precisare che non vi è alcun bisogno. Desidero inoltre fare presente che non possiedo "i miliardi" dato che ho sempre destinato le mie modeste risorse a favore non soltanto delle persone bisognose, ma anche per sostenere cause sociali di prioritaria importanza. A quanti hanno dimostrato di non possedere le mie stesse "facoltà", mentali e di comportamento, esprimo il più profondo sdegno non per gli attacchi personali, ma perché le loro manifestazioni riconducono a sistemi totalitari di triste memoria.



Rita Levi-Montalcini (Torino, 22 aprile 1909 – Roma, 30 dicembre 2012) è stata una neurologa e senatrice a vita italiana, Premio Nobel per la medicina nel 1986.
Negli anni cinquanta le sue ricerche la portarono alla scoperta e all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa o NGF, scoperta per la quale è stata insignita nel 1986 del premio Nobel per la medicina. Insignita anche di altri premi, è stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Il 1º agosto 2001 è stata nominata senatrice a vita "per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale". È stata socia nazionale dell'Accademia dei Lincei per la classe delle scienze fisiche ed è stata tra i soci fondatori della Fondazione Idis-Città della Scienza.





mercoledì 26 dicembre 2012

IMMAGINI AUGURI DI BUON ANNO - RACCOLTA CARTOLINE

CON L'AUGURIO POSSA ESSERE VERAMENTE UN BUON ANNO PER TUTTI!






































sabato 22 dicembre 2012

IMMAGINI NATALE GIF 2012

               
Auguro un Buonissimo Natale a tutti!
                                                             



giovedì 13 dicembre 2012

SANTA LUCIA per le bambine

Bambine.  guardate che bella questa bambolina di Santa Lucia con l'abitino da ritagliare...




PRONTE?
stampate il foglio e datevi da fare...

ma voi la sapete la storia di Santa Lucia? Fatevela raccontare dalla vostra nonna...



lunedì 10 dicembre 2012

I MUSICANTI DI BREMA - Fratelli Grimm





I musicanti di Brema
I fratelli Grimm

C'era una volta un vecchio asino che aveva lavorato sodo per tutta la vita. Ormai non era più capace di portare pesi e si stancava facilmente, per questo il suo padrone aveva deciso di relegarlo in un angolo della stalla ad aspettare la morte.
L'asino però non voleva trascorrere così gli ultimi anni della sua vita. Decise di andarsene a Brema, dove sperava di poter vivere facendo il musicista.
Si era incamminato da poco quando incontrò un cane, magro e ansante.
"Come mai hai il fiatone?" gli chiese.
"Sono dovuto scappare in tutta fretta per salvare la pelle" gli rispose il cane. "Il mio padrone voleva uccidermi, perché ora che sono vecchio non gli servo più".
"Purtroppo è vero – continuò - non sono più capace di rincorrere la selvaggina come una volta, e sono così debole che non spavento più nessuno. Ma ora come farò a procurarmi da mangiare?"concluse depresso.
"Vieni a Brema con me" suggerì l'asino. "Laggiù faremo fortuna con la musica: io suonerò il liuto e tu mi darai il ritmo con il tamburo"
Il cane accettò la proposta e s'incamminò con il nuovo amico.
Non avevano percorso molta strada che s'imbatterono in un gatto che miagolava disperato.
"Cosa ti è successo per lamentarti in questa maniera?" gli chiese l'asino.
"Sono vecchio e soffro d'artrite, per questo non sono più agile come una volta e devo stare al caldo. Ma vedendomi riposare vicino al caminetto, ieri il mio padrone si è infuriato, mi ha accusato di essere un fannullone, mi ha rimproverato di non saper acciuffare nemmeno un topolino e mi ha cacciato da casa. Senza pietà! Pensare che l'ho servito fedelmente per tutta la vita!… Ora non so proprio dove andare, non so proprio come sbarcare il lunario!" rispose singhiozzando il gatto.
"Allora vieni a fare il musicista con noi a Brema" gli dissero insieme l'asino e il cane.
Il gatto non se lo fece ripetere due volte e pieno di speranza si unì a loro.
Passando davanti ad una fattoria, furono distratti da un gallo che schiamazzava rincorso da una massaia.
"Mi vuole tirare il collo! Vuole me perché non ha un tacchino da cucinare per il pranzo della domenica! Mi vuole tirare il collo!" urlava terrorizzato.
I tre compari gli gridarono: "Vieni con noi! Con la tua bella voce conquisteremo Brema!"
Non ebbero il tempo di aggiungere altro che, appollaiato sulla schiena dell'asino, sentirono il gallo che li incitava:
"Corriamo, corriamo, prima che la padrona mi acchiappi!"
Una corsa disperata fin nel folto del bosco. Lì finalmente ripresero fiato!
Ormai si era fatto buio e, si sa, di notte non è prudente viaggiare. Dovevano cercare qualcosa da mangiare e un posto per dormire almeno per quella notte. Rifocillati e riposati, l'indomani sarebbero ripartiti per Brema.
Fu allora che sentirono dei rumori …
Nascosti tra i cespugli, si guardarono intorno … videro una casa: ecco da dove arrivavano brusio, risate e… un profumo d'arrosto!
Erano così stanchi e così affamati!
Cercando di non fare rumore si avvicinarono alla casa e, con cautela, sempre senza farsi scorgere, guardarono all'interno attraverso la finestra.
Non potevano credere ai loro occhi! In mezzo alla stanza c'era un tavolo colmo di buone cose: un tacchino ripieno, mortadelle invitanti, formaggi di tutti i tipi, pane d'ogni forma, torte stupende, frutta profumata,…
"Potremmo chiedere ospitalità…" non ebbero il tempo di aggiungere altro, che i quattro amici videro avvicinarsi al tavolo quattro ceffi paurosi. Dunque quello era il covo dei briganti!
Se quei tipacci li avessero visti, sarebbe stata la loro fine!
Si sa che la fame aguzza l'ingegno!
Nascosti tra i cespugli, studiarono un piano diabolico, che avrebbe spaventato quei briganti, così da obbligarli a scappare dal loro covo e da lasciare tutto quel ben di dio da mangiare a loro completa disposizione.
Nel buio e nella tranquillità della notte, interrotti solo dalla luce che irradiava dall'interno della casa e dal vociare sguaiato dei briganti, si avvicinarono alla finestra.
In silenzio perfetto l'asino appoggiò le zampe sul davanzale, il cane balzò sul dorso dell'asino, il gatto si arrampicò fin sulla testa del cane e il gallo si appollaiò sulle spalle del gatto.
Quindi ad un cenno dell'asino, diedero inizio al loro primo concerto:
… e fu tutto un ragliare, abbaiare, miagolare e schiamazzare.
Un inferno! Terrorizzati, i quattro briganti cercarono la salvezza fuori dalla casa, ma all'uscita furono investiti da un essere che calciava, graffiava, mordeva, beccava!
Un INFERNO! Scapparono per non tornare mai più in quel luogo maledetto!
I quattro amici non ci pensarono due volte: si precipitarono all'interno della casa, senza esitare si sedettero intorno al tavolo… e …
credo che siano ancora lì che mangiano e ridono, che ridono e mangiano…
Lì era il Paradiso!

Carina vero?


Ecco qui un'altra versione ma molto, molto bella a parer mio...


Un uomo aveva un asino che lo aveva servito assiduamente per molti anni; ma ora le forze lo abbandonavano e di giorno in giorno diveniva sempre più incapace di lavorare. Allora il padrone pensò di toglierlo di mezzo, ma l’asino si accorse che non tirava buon vento, scappò e prese la via di Brema: là, pensava, avrebbe potuto fare parte della banda municipale. Dopo aver camminato un po’, trovò un cane da caccia che giaceva sulla strada, ansando come uno sfinito dalla corsa. “Perché‚ soffi così?” domandò l’asino. “Ah,” rispose il cane, “siccome sono vecchio e divento ogni giorno più debole e non posso più andare a caccia, il mio padrone voleva accopparmi, e allora me la sono data a gambe; ma adesso come farò a guadagnarmi il pane?” - “Sai?” disse l’asino. “Io vado a Brema a fare il musicante, vieni anche tu e fatti assumere nella banda.” Il cane era d’accordo e andarono avanti. Poco dopo trovarono per strada un gatto dall’aspetto molto afflitto. “Ti è andato storto qualcosa?” domandò l’asino. “Come si fa a essere allegri se ne va di mezzo la pelle? Dato che invecchio, i miei denti si smussano e preferisco starmene a fare le fusa accanto alla stufa invece di dare la caccia ai topi, la mia padrona ha tentato di annegarmi; l’ho scampata, è vero, ma adesso è un bel pasticcio: dove andrò?” - “Vieni con noi a Brema: ti intendi di serenate, puoi entrare nella banda municipale.” Il gatto acconsentì e andò con loro. Poi i tre fuggiaschi passarono davanti a un cortile; sul portone c’era il gallo del pollaio che strillava a più non posso. “Strilli da rompere i timpani,” disse l’asino, “che ti piglia?” - “Ho annunciato il bel tempo,” rispose il gallo, “perché‚ è il giorno in cui la Madonna ha lavato le camicine a Gesù Bambino e vuol farle asciugare; ma domani, che è festa, verranno ospiti, e la padrona di casa, senza nessuna pietà, ha detto alla cuoca che vuole mangiarmi lesso, così questa sera devo lasciarmi tagliare il collo. E io grido a squarciagola finché‚ posso.” - “Macché‚ Cresta rossa,” disse l’asino, “vieni piuttosto con noi, andiamo a Brema; qualcosa meglio della morte lo trovi dappertutto; tu hai una bella voce e, se faremo della musica tutti insieme, sarà una bellezza!” Al gallo piacque la proposta e se ne andarono tutti e quattro.

Ma non potevano raggiungere Brema in un giorno e la sera giunsero in un bosco dove si apprestarono a passare la notte. L’asino e il cane si sdraiarono sotto un albero alto, mentre il gatto e il gallo salirono sui rami, ma il gallo volò fino in cima, dov’egli era più al sicuro. Prima di addormentarsi guardò ancora una volta in tutte le direzioni, e gli parve di vedere in lontananza una piccola luce, così gridò ai compagni che, non molto distante, doveva esserci una casa poiché‚ splendeva un lume. Allora l’asino disse: “Mettiamoci in cammino e andiamo, perché‚ qui l’alloggio è cattivo.” E il cane aggiunse: “Sì, un paio d’ossa e un po’ di carne mi andrebbero anche bene!” Perciò si avviarono verso la zona da cui proveniva la luce e, ben presto, la videro brillare più chiara e sempre più grande, finché‚ giunsero davanti a una casa bene illuminata dove abitavano i briganti. L’asino, che era il più alto, si avvicinò alla finestra e guardò dentro. “Cosa vedi, testa grigia?” domandò il gallo. “Cosa vedo?” rispose l’asino. “Una tavola apparecchiata con ogni ben di Dio e attorno i briganti che se la spassano.” - “Farebbe proprio al caso nostro,” disse il gallo. “Sì, sì; ah, se fossimo là dentro!” esclamò l’asino. Allora gli animali tennero consiglio sul modo di cacciar fuori i briganti, e alla fine trovarono il sistema. L’asino dovette appoggiarsi alla finestra con le zampe davanti, il cane saltare sul dorso dell’asino, il gatto arrampicarsi sul cane, e infine il gallo si alzò in volo e si posò sulla testa del gatto. Fatto questo, a un dato segnale incominciarono tutti insieme il loro concerto: l’asino ragliava, il cane abbaiava, il gatto miagolava e il gallo cantava; poi dalla finestra piombarono nella stanza facendo andare in pezzi i vetri. I briganti, spaventati da quell’orrendo schiamazzo, credettero che fosse entrato uno spettro e fuggirono atterriti nel bosco. I quattro compagni sedettero a tavola, si accontentarono di quello che era rimasto e mangiarono come se dovessero patir la fame per un mese.

Quando ebbero finito, i quattro musicisti spensero la luce e si cercarono un posto per dormire comodamente, ciascuno secondo la propria natura. L’asino si sdraiò sul letamaio, il cane dietro la porta, il gatto sulla cenere calda del camino e il gallo si posò sulla trave maestra; e poiché‚ erano tanto stanchi per il lungo cammino, si addormentarono subito. Passata la mezzanotte, i briganti videro da lontano che in casa non ardeva più nessun lume e tutto sembrava tranquillo; allora il capo disse: “Non avremmo dovuto lasciarci impaurire” e mandò uno a ispezionare la casa. Costui trovò tutto tranquillo andò in cucina ad accendere un lume e, scambiando gli occhi sfavillanti del gatto per carboni ardenti, vi accostò uno zolfanello perché‚ prendesse fuoco. Ma il gatto se n’ebbe a male e gli saltò in faccia, sputando e graffiando. Il brigante si spaventò a morte e tentò di fuggire dalla porta sul retro, ma là era sdraiato il cane che saltò su e lo morse a una gamba; e quando attraversò dl corsa il cortile, passando davanti al letamaio, l’asino gli diede un bel calcio con la zampa di dietro; e il gallo, che si era svegliato per il baccano, strillò tutto arzillo dalla sua trave: “Chicchiricchì!” Allora il brigante tornò dal suo capo correndo a più non posso e disse: “Ah, in casa c’è un’orribile strega che mi ha soffiato addosso e mi ha graffiato la faccia con le sue unghiacce e sulla porta c’è un uomo con un coltello che mi ha ferito alla gamba; e nel cortile c’è un mostro nero che mi si è scagliato contro con una mazza di legno; e in cima al tetto il giudice gridava: ‘Portatemi quel furfante!’ Allora me la sono data a gambe!” Da quel giorno i briganti non si arrischiarono più a ritornare nella casa, ma i quattro musicanti di Brema ci stavano così bene che non vollero andarsene. E a chi per ultimo l’ha raccontata ancor la bocca non s’è freddata.


FINE

RICETTE PER UN NATALE ALL'INGLESE



La tradizione inglese vuole che nell'impasto del buonissimo dolce inglese ci sia nascosta una monetina che porterà fortuna a chi la troverà. 
Il Natale a Londra è al sapore di questo dolce che si chiama Christmas Pudding. 

E' proprio cercando la ricetta di questo storico budino della tradizione natalizia inglese che sono incappata in queste ricette...





In Inghilterra la tradizione vuole che il Christmas pudding si inizi a preparare alla fine del mese di novembre e più precisamente la domenica prima dell'Avvento... anche se poi non verrà consumato fino al 25 dicembre. 
Bisognerebbe usare 13 ingredienti per rappresentare Gesù ed i 12 apostoli. 
Si dice che ogni membro della famiglia dovrebbe mescolare la preparazione ad ogni membro della famiglia con un mestolo di legno e da est a ovest, in onore dei Re Magi.


Nonostante le voci che il budino di Natale sia  caduto in disgrazia a causa dei dessert leggeri, è più popolare che mai.  
Non lasciatevi scoraggiare dal numero di ingredienti in questa ricetta, anche se può sembrare scoraggiante, è sufficiente preparare tutti gli ingredienti in anticipo  ed il resto è facile. 


 Christmas Pudding

Tempo di preparazione: 45 minuti

Tempo di cuocere: 8 ore

Marinatura Tempo: 12 ore

Tempo totale: 20 ore e 45 minuti

Ingredienti:
per 8-10 persone

450 g di frutta secca mista (utilizzare l'uva sultanina)
25 g  di canditi, finemente tritati
1 mela piccola , sbucciata e tritata finemente 
la scorza grattugiata e il succo di ½ arancia grande e ½ limone
4 cucchiai di brandy
55 g di farina con lievito, setacciata
1 cucchiaino di spezie miste (chiodi di garofano,noce moscata e zenzero)
1 cucchiaino e 1/2  di cannella in polvere
110 g di strutto
110g di zucchero di canna
110 g mollica di pane bianco fresco
25 g di mandorle tritate grossolanamente
2 grandi uova fresche

Preparazione:

Mettere la frutta secca, canditi, mela, arancia e succo di limone in una ciotola. Aggiungere il brandy e mescolare bene. 
Coprite la ciotola con un canovaccio pulito e lasciate marinare per un paio d'ore, preferibilmente tutta la notte.
Mescolare insieme la farina, spezie miste e la cannella in una ciotola molto grande, aggiungere lo strutto , lo zucchero, il limone e la scorza d'arancia, il pane, e le noci. 
Mescolate di nuovo fino a quando tutti gli ingredienti sono ben miscelati ed infine aggiungere la frutta secca.
Sbattere le uova  in una  ciotola ed aggiungere a poco a poco la parte preparata precedentemente. La miscela deve avere una consistenza piuttosto morbida.

Ora è il momento di riunire tutta la famiglia per espletare la  tradizione del Christmas Pudding,  bisogna esprimere un desiderio ed aggiungere una monetina.

E' arrivato il momento di imburrare abbondantemente lo stampo del budino e riempite pareggiando la superficie che deve rimanere sotto 2.5 cm dal bordo e coprire con la carta oleata o carta da forno cui avrete imburrato  la parte interna. Dopo aver messo a copertura anche della carta stagnola, legate con uno spago da cucina non prima di  aver ripiegato la carta tutto intorno. Appoggiare la forma dentro una pentola capiente ed aggiungere acqua calda in modo che la ricopra  per 1/3, coprire con un coperchio e far cuocere per 7 ore rabboccando sempre con acqua calda. Trascorso questo tempo, togliere il pudding dalla pentola e fai raffreddare. Sostituire il coperchio di carta oleata dopo aver leggermente inumidito il pudding con 1 cucchiaio di Brandy. 
Conservare il pudding in un luogo fresco e arieggiato
Assolutamente non si può mangiare subito, tutti gli ingredienti devono confondersi tra di loro.
Il giorno di Natale riscaldate il pudding per circa 1 ora sempre a bagnomaria, una volta pronto rovesciarlo sul piatto di portata, decorare con agrifoglio, versare un po' di Brandy riscaldato  e servire 

domenica 9 dicembre 2012

ANGELO CUSTODE

anges...


Al nostro Angelo Custode

"Angelo che mi custodisci, dammi la forza di realizzare i miei propositi di crescita, dammi spirito di collaborazione e di servizio. Potenzia la mia volontà con la tua forza. Aiutami nelle cose quotidiane, sia materiali che spirituali. Sviluppa in me le tue doti angeliche, che veda i miei difetti e che possieda compassione e pazienza. Aiutami a controllare pensieri, desideri ed azioni. Sostienimi nel cammino verso la luna e proteggimi dagli assalti delle tenebre. Così sia"


Preghiera del mattino:

"Angelo mio custode, un nuovo giorno comincia, io apro gli occhi e tu non li hai mai chiusi. Come mi hai protetto per la notte, custodiscimi, proteggimi e benedicimi in questa giornata. Che io non perda la calma, la speranza e la fiducia. Che possa ricevere amore e donarlo a tutti coloro con cui verrò in contatto" 


Preghiera serale del ringraziamento:

"Vi benedico e ringrazio tutti, Angeli di Dio Padre. Grazie per l'amore, la protezione, la vicinanza ed i doni che mi avete portato nel corso di questa giornata. Il mio ringraziamento e la mia gratitudine siano come fiori bianchi che depongo ai vostri piedi e che voi porterete innanzi al trono di Dio."


Preghiera per il sonno tranquillo:

"Angelo santo che custodisci la serenità ed il sonno, ti prego vieni al mio fianco. Chiedo alla tua divina presenza di custodirmi e proteggermi. La tua pace sia con me per tutta la notte, fa che il mio sonno sia tranquillo ed i miei sogni sereni. Allontana l'ansia, la paura, i turbamenti, con te vicino nessun potere oscuro oserà avvicinarsi alla mia anima, al mio corpo ed al mio spirito. Fa che al mio risveglio io sia riposato, illuminato e sicuro. Così sia."

Tratto dal libro: Breviario degli Angeli di Giuditta Dembech