Come c’è finita santa Lucia, antica martire cristiana, a portare doni ai bambini dei Paesi nordici? Tra storia e leggende, mica è facile districarsi. Pare infatti (ma i documenti sono tutt’altro che sicuri) che Lucia visse a Siracusa nel III secolo, quando le persecuzioni dei romani contro i seguaci di Cristo erano ancora molto violente; siccome lei voleva consacrarsi solo a Dio, il fidanzato – un ricco giovane pagano – per la rabbia la denunciò al governatore.
Questi la convoca allora a palazzo e le impone di pregare gli dei ma lei resiste nella sua fede. Viene dunque decretata la condanna a morte per la fanciulla: prima col fuoco, poi con la spada. Ma la memoria della coraggiosa ragazza non svanisce, tutt’altro: gli altri cristiani la seppelliscono con grandi onori nelle catacombe (ora però il suo corpo si trova in una chiesa di Venezia) e cominciano subito a pregarla come una santa. Per effetto del suo nome anzi, che richiama la luce, nel medioevo ella diventa la patrona da invocare nelle malattie degli occhi; nasce di qui la leggenda secondo la quale gli aguzzini di Lucia le strapparono gli occhi prima di ucciderla.
Il particolare degli occhi è impressionante; ma avvicina la ricorrenza di santa Lucia alle «feste della luce» che da tempi immemorabili le civiltà del Nord celebravano al solstizio d’inverno: quando sembra che il sole voglia lasciare la terra al buio e al gelo.
«Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia». Il proverbio è noto: secondo il vecchio calendario, infatti, il 13 dicembre era la data del solstizio, ovvero la giornata più breve dell’anno. Serviva dunque una «santa della luce», per garantire che sole e calore sarebbero presto tornati a dar vita al mondo: e santa Lucia arrivava proprio al momento giusto! Ancora oggi, in tutt’Europa il 13 dicembre è festeggiato da grandi falò, sfilate con fiaccole, cerimonie in cui s’accendono candele: tutto per simboleggiare la vittoria della luce sull’oscurità e sul male.
Il "Seppellimento di S. Lucia", dipinto ad olio su tela, è la prima opera siciliana di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. Eseguita durante il suo soggiorno a Siracusa nel 1608, questa grande opera originariamente posta dietro l'altare della Basilica di Santa Lucia, dal 1984 è esposta al Museo di Palazzo Bellomo.
In Scandinavia, però, e soprattutto in Svezia i riti di santa Lucia hanno uno spazio molto particolare: oggi in ogni città i bambini svedesi scelgono tra loro la «sposa di Lucia», le pongono sulla testa una corona di 7 candele e – vestiti di bianco – formano al suo seguito un corteo che porta doni negli ospizi e negli ospedali. Allo stesso modo nelle case è tradizione che la figlia più giovane, sempre con veste bianca e corona luminosa, svegli i genitori offrendo loro dolci e caffè.
Tanti anni fa Re Canuto di Svezia proclamò che il Natale sarebbe durato un mese, dal 13 dicembre - all'epoca giorno del solstizio d'inverno - al 13 gennaio, giorno appunto di San Canuto. Non si sa bene perché Lucia, una santa siciliana del 4° secolo, fosse cosi onorata nella lontana e fredda Svezia: si racconta che avesse visitato personalmente il Paese oppure che furono i missionari cristiani a parlare di lei al popolo e a diffonderne il culto. Qualunque sia l'origine , gli svedesi dimostrarono subito molto amore per Lucia, ''colei che porta luce'', festeggiata proprio il giorno del ritorno del sole e della vita.
Nel 1927 poi un quotidiano di Stoccolma decise di bandire un concorso per leggere la cosidetta ''Lucia di svezia che, con una corona di sette candele e vestita di una tunica bianca, doveva raccogliere le offerte e i doni da distribuire ai poveri e ai bisognosi in occasione delle feste natalizie. L'iniziativa ebbe un successo clamoroso che persiste tutt'oggi, tanto che, a Stoccolma, ad incoronare la prescelta è il vincitore del premio Nobel per la letteratura. Dal 1950 la festa svedese è collegata a quella siciliana, sicché la Lucia svedese si reca a Siracusa per partecipare alla procesione che conclude i festeggiamenti in onore della Santa
Nel 1927 poi un quotidiano di Stoccolma decise di bandire un concorso per leggere la cosidetta ''Lucia di svezia che, con una corona di sette candele e vestita di una tunica bianca, doveva raccogliere le offerte e i doni da distribuire ai poveri e ai bisognosi in occasione delle feste natalizie. L'iniziativa ebbe un successo clamoroso che persiste tutt'oggi, tanto che, a Stoccolma, ad incoronare la prescelta è il vincitore del premio Nobel per la letteratura. Dal 1950 la festa svedese è collegata a quella siciliana, sicché la Lucia svedese si reca a Siracusa per partecipare alla procesione che conclude i festeggiamenti in onore della Santa
Anche in molte zone d’Italia è santa Lucia a portare i suoi doni ai bambini, che spesso le indirizzano le loro letterine. Gli altri, quelli a cui i regali li portano Gesù Bambino o Babbo Natale, dovranno pazientare un pochino: il 25 dicembre non è poi tanto lontano...
Una delle più antiche chiese dedicate alla Santa
Interno della Chiesa rupestre "Santa Lucia alle Malve". Matera
la vecchia Chiesa di Santa Lucia a Venezia che è stata abbattuta per lasciare il posto alla Stazione ferroviaria, intitolata appunto a "Santa Lucia"
Chiesa di Santa Lucia e San Geremia, si affaccia sul Canal Grande, qui vengono custodite le spoglie della Santa.
MANCANO 12 GIORNI A NATALE
ma che brava! che precisione! chissà quante ricerche hai dovuto fare per raccontarci questa bellissima storia di Santa Lucia.
RispondiEliminaGrazie ancora.
Cate
macchè, la conosco bene Santa Lucia, da piccola in collegio avevo visto tutti i filmini dei martiri... sai che impressione questa ragazza alla quale hanno tolto gli occhi? Poi sono anche arrabbiata perchè aspettavo dalla Svezia la foto della piccola Nella vestita per l'occasione... ma non è arrivata, pazienza!
RispondiEliminaHo capito! Hai deciso di istruirci un po'...
RispondiEliminameno male... quante sono le cose che non conosco.